Note sulla tradizione del Corpus agrimensorum Romanorum. I. Contenuti e struttura dell Ars gromatica di Gisemundus (IX sec.) - article ; n°1 ; vol.94, pg 191-313
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Note sulla tradizione del Corpus agrimensorum Romanorum. I. Contenuti e struttura dell'Ars gromatica di Gisemundus (IX sec.) - article ; n°1 ; vol.94, pg 191-313

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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes - Année 1982 - Volume 94 - Numéro 1 - Pages 191-313
Lucio Toneatto,~~ Note sulla tradizione del Corpus agrimensorum Romanorum. /. Contenuti e struttura dell'Ars gromatica di Gisemundus (IX sec)~~, p. 191-313. L'ars di Gisemundus è un esempio di quella manualistica altomedievale che attinse, tra VIII e XI secolo, aile antiche raccolte d'agrimensura per soddisfare esigenze scolastiche nell'ambito délie discipline del quadrivium. Corne i consimili opuscoli, è costituita da un intricato «collage» di estratti spesso d'estensione molto ridotta, spesso fraintesi dal compilatore, i cui interventi sono numerosi, benché di lieve entità. Le fonti furono un manoscritto (ma probabilmente due) d'agrimensura, un esemplare d'altro compendio (la cd. ' I Geometria pseudoboeziana '), e materiale geografico di varia provenienza, attingendo al quale forse il compendiatore stesso compose una strana descrizione dell'Iberia, basata su fonti in parte antiche (Orosio), in parte della 2a meta del VI sec. Queste a loro volta (v. rétro) avevano usato materiale antico (relazioni su opere di confinazione amministrativa). La composizione del manuale è situabile nella Catalogna del IX sec. ; il codice è unico : Barcelona, ACA Ripoll 106, ff. 76-89r (IX ex./X in.). Il testo, in gran parte inedito, è interessante soprattutto nel quadro della tradizione del Corpus agrimensorum (la selezione dei passi, di carattere gromatico-geografico-giuridico, più che gromatico-geometrico, rende l'opuscolo unico nel genere), ed è stato sinora poco studiato; ne viene qui data per la prima volta una descrizione completa, accompagnata da una proposta di ricostruzione dell'originaria struttura, deformata dalla tradizione manoscritta.
123 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié le 01 janvier 1982
Nombre de lectures 121
Langue Romanian
Poids de l'ouvrage 7 Mo

Extrait

Lucio Toneatto
Note sulla tradizione del Corpus agrimensorum Romanorum. I.
Contenuti e struttura dell'Ars gromatica di Gisemundus (IX sec.)
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 94, N°1. 1982. pp. 191-313.
Riassunto
Lucio Toneatto, Note sulla tradizione del Corpus agrimensorum Romanorum. /. Contenuti e struttura dell'Ars gromatica di
Gisemundus (IX sec), p. 191-313.
L'ars di Gisemundus è un esempio di quella manualistica altomedievale che attinse, tra VIII e XI secolo, alle antiche raccolte
d'agrimensura per soddisfare esigenze scolastiche nell'ambito delle discipline del quadrivium. Corne i consimili opuscoli, è
costituita da un intricato «collage» di estratti spesso d'estensione molto ridotta, spesso fraintesi dal compilatore, i cui interventi
sono numerosi, benché di lieve entità. Le fonti furono un manoscritto (ma probabilmente due) d'agrimensura, un esemplare
d'altro compendio (la cd. ' I Geometria pseudoboeziana '), e materiale geografico di varia provenienza, attingendo al quale forse il
compendiatore stesso compose una strana descrizione dell'Iberia, basata su fonti in parte antiche (Orosio), in parte della 2a meta
del VI sec. Queste a loro volta
(v. rétro) avevano usato materiale antico (relazioni su opere di confinazione amministrativa). La composizione del manuale è
situabile nella Catalogna del IX sec. ; il codice è unico : Barcelona, ACA Ripoll 106, ff. 76-89r (IX ex./X in.). Il testo, in gran parte
inedito, è interessante soprattutto nel quadro della tradizione del Corpus agrimensorum (la selezione dei passi, di carattere
gromatico-geografico-giuridico, più che gromatico-geometrico, rende l'opuscolo unico nel genere), ed è stato sinora poco
studiato; ne viene qui data per la prima volta una descrizione completa, accompagnata da una proposta di ricostruzione
dell'originaria struttura, deformata dalla tradizione manoscritta.
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Toneatto Lucio. Note sulla tradizione del Corpus agrimensorum Romanorum. I. Contenuti e struttura dell'Ars gromatica di
Gisemundus (IX sec.). In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 94, N°1. 1982. pp. 191-
313.
doi : 10.3406/mefr.1982.2645
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5110_1982_num_94_1_2645TRADITION DES TEXTES, CODICOLOGIE,
HISTOIRE LITTÉRAIRE
LUCIO TONEATTO
NOTE SULLA TRADIZIONE
DEL CORPUS AGRIMENSORUM ROMANORUM
I. CONTENUTI E STRUTTURA
OELL'ARS GROMATICA DI GISEMUNDUS (IX sec.) *
1 - Introduzione
Si è già ampiamente messo in luce come l'antico corpus di scritti lati
ni d'agrimensura sia stato saccheggiato a più riprese da manualisti alto-
medievali, interessati all'insegnamento della geometria nell'ambito del
quadrivium1.
* Le ricerche bibliografiche pertinenti al presente lavoro sono state notevol
mente facilitate dall'ospitalità offertami a più riprese (anche tramite il godimento
d'una borsa di studio) dall'École Française de Rome, nel quadro della convenzione
culturale stipulata con l'Università di Trieste (Fac. di Lettere e Filosofia) : di ciò
ringrazio cordialmente il Direttore, prof. Georges Vallet, e tutti i colleghi della
Scuola. Alla gentilezza di Martin Almagro, Sara Sorda e Monika Verzàr debbo il
reperimento d'opere rare. Preziosi consigli in campo filologico debbo a Filippo
Cassola e Mario Martina.
1 Queste le compilazioni che contengono passi dei mensores romani : a) gli
Artis geometriae et arithmeticae libri V, traditi falsamente sotto il nome di Boezio, e
quindi per convenzione designati anche come «'Boethii' Geometria /»: epoca di
composizione, probabilmente Γ Vili sec. (terminus ante quern gli aa. 821-22), luogo :
Corbie; b) la cosiddetta 'Geometrica ars anonymi' , composta tra l'VIII sec. e il ter
' Geometria incerti auetoris ' zo quarto del IX ; e) la cosiddetta (Pseudogerbertus) :
Catalogna?, tra il IX e il X sec; d) il manuale ch'è oggetto della nostra indagine; e)
la 'Boethii quae dicitur geometria altera' («'Boethii' Geometria II»), in due libri:
Lotaringia, prima metà dell'XI sec. Per quanto riguarda la tradizione manoscritta,
le descrizioni e le edizioni (anche parziali) di queste opere, v. il mio intervento alla
Tavola rotonda Les cadastres antiques. Approche historique de l'espace rural antique,
tenutasi a Besançon il 4-6 giugno 1980 (= TEA I § 3 e nt. 19, 20, § 4 e nt. 31-34, § 5 e
nt. 47, 49-50, nt. 55, II § 2 e nt. 66), in corso di pubblicazione. Negli stessi manos
critti (che a volte contengono più d'un compendio) si rinvengono pure delle rac
colte d'excerpta gromatici non organizzate in veri e propri manuali : v. ivi II § 2.
MEFRM - 94 - 1982 - 1, p. 191-313. 92 LUCIO TONEATTO 1
II fenomeno si inquadra nel panorama di una generale carenza di
testi geometrici latini in un Occidente che non comprendeva più il greco :
questa situazione si protrasse, com'è noto, sino alla prima metà del XII
secolo, quando iniziarono a circolare le traduzioni dall'arabo (e dirett
amente dal greco) delle opere matematiche antiche. Il meritorio lavoro di
Boezio, che probabilmente allo spirare del V secolo tradusse gli Elemento.
euclidei, non ebbe un effetto duraturo : se possiamo ammettere che la sua
traduzione si estendesse per tutti i tredici libri dell'originale, già dal VI
secolo di fatto riscontriamo una certa diffusione solo dei primi cinque (e
senza le dimostrazioni)2.
È indubbiamente credibile l'ipotesi che la scarsa disponibilità del
testo fondamentale nel settore spingesse, tra l'VIII e ΓΧΙ secolo, gli autori
delle compilazioni rimasteci a consultare le antiche raccolte gromatiche3 :
2 Sui compendi e l'ambito storico-culturale in cui fiorirono, nonché sull'Eucli-
des Latinus, v. TEA II § 2; tra la bibl. cit. ivi, //.//. supra nt. 1, ricordo soprattutto :
Bubnov, GOM p. 180-183 (nt.), ove la lett. precedente, e così p. 310-313 (nt.); P. Tan
nery, Mémoires scientifiques, pubi, par J. L. Heiberg, V, Toulouse-Paris 1922, p. 82-
86, 94-102 (La géométrie au XIe siècle, 1897), 211-228 (Notes sur la Pseudo-géométrie
de Boèce, 1900), 246-255, 301-303 (Une correspondance d'écolâtres du XIe siècle,
1901); Thulin, EHK p. 3-8, 27-30, 36-43, 52-55, 58-68; Millàs y Vallicrosa, IFM
p. 140-150, 156-169, 214-219; Goldat, MTE p. 34-78; Fontaine, IEW p. 399-402, 442-
443 ; M. Geymonat (ed.), Euclidis Latine facti fragmenta Veronensia, Milano- Varese,
1964, p. 7-9, 60-65; B. L. Ullman, Geometry in the Mediaeval Quadrivium, in Studi
di bibliografia e storia in onore di T. De Marinis, IV, Verona, 1964, p. 263-285;
M. Folkerts, Das Problem der pseudo-boethischen Geometrie, in ZWG LII, 1968
p. 152-153, 157-159; Id., BG2 p. 69-107; Riché, BEO p. 267-284. V. inoltre : P. CouR-
CELLE, Les lettres grecques en Occident. De Macrobe à Cassiodore, Paris, 19482,
p. 263, 332-4; M. Clagett, Greek Science in Antiquity, New York, 1955 (1966),
p. 151-152; P. Riche, Éducation et culture dans l'Occident barbare, VIe-VIIIe siècles,
Paris, 1962, p. 86 (cfr. p. 108-118); e l'utile raccolta di saggi Science in the Middle
Ages, a c. di D. C. Lindberg, Chicago-London, 1978, p. 63-64, 66 (Id., The Transmis
sion of Greek and Arabic Learning to the West), 122 (P. Kibre / N. G. Siraisi, The
Institutional Setting: the Universities) , 149-150 (M. S. Mahoney, Mathematics). A
quest'ultima rinvio per un quadro delle tarde traduzioni d'Euclide dall'arabo e dal
greco : v. soprattutto p. 40-41 (B. Stock, Science, Technology, and Economic Pro
gress in the Early Middle Ages), 152-154, 171-174, con bibl. V. infine la lett. cit. infra
IV § 1 nt. 64.
3 Queste stesse furono poi copiate e diffuse soprattutto in questo periodo : cfr.
TEA II § 2. Comunque, non manca qualche indizio che negli scriptoria monastic!
«le mélange de la géométrie et de l'art gromatique a peut-être commencé moins
tard qu'on ne le pensait jusqu'ici en essayant de dater les ' arts de géométrie ' du
Pseudoboèce» (Fontaine, IEW p. 402) : le tracce sono contenute in quegli stessi
capitoli delle Etymologiae isidoriane che vengono traditi da Ripoll 106 in calce al NOTE SULLA TRADIZIONE DEL CORPUS AGRIMENSORUM ROMANORUM 1 93
il quadro è però più complesso. Nelle collezioni d'excerpta matematico-
gromatici di questo periodo (fossero ο no manuali organizzati) la presen
za di estratti sulle confinazioni, sui procedimenti di divisione fondiaria e
di misurazione dei campi, sulle controversiae agrorum, può testimoniare
in realtà il sussistere di necessità pratiche. L'ars di Gisemundus, che non
contiene quasi nulla di geometria teorica, forse offre un esempio di tali
esigenze4, certo non discostandosi, come in parte gli altri compendi, da
quell'interesse costante per l'informazione pratica che caratterizza la man
ualistica e l'

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