Rilievi romani a Trani, Castel del Monte, Canosa - article ; n°2 ; vol.105, pg 873-894
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1993 - Volume 105 - Numéro 2 - Pages 873-894
Luigi Todisco, Rilievi romani a Trani, Castel del Monte, Canosa, p. 873-894. L'esame di una lastra marmorea con cavaliere al Museo di Trani, finora sostanzialmente inedita, getta nuova luce sul noto fregio «narrativo» reimpiegato nel cortile di Castel del Monte, in Puglia. Databili tra gli ultimi anni di Traiano e i primi di Adriano, i due rilievi potrebbero aver costituito parte della decorazione figurativa di uno stesso monumento pubblico di Canosa, individuabile anche nell'arco onorario sulla via Traiana. Lo spoglio del fregio di Castel del Monte potrebbe essere avvenuto ancora al tempo di Federico II di Svevia, in funzione di una riesibizione suggerita da un collegamento tra le ultime imprese, trionfali, dell'imperatore medioevale e l'iconografia del rilievo romano.
22 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié le 01 janvier 1993
Nombre de lectures 48
Langue Italiano
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Extrait

Luigi Todisco
Rilievi romani a Trani, Castel del Monte, Canosa
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 105, N°2. 1993. pp. 873-894.
Riassunto
Luigi Todisco, Rilievi romani a Trani, Castel del Monte, Canosa, p. 873-894.
L'esame di una lastra marmorea con cavaliere al Museo di Trani, finora sostanzialmente inedita, getta nuova luce sul noto fregio
«narrativo» reimpiegato nel cortile di Castel del Monte, in Puglia. Databili tra gli ultimi anni di Traiano e i primi di Adriano, i due
rilievi potrebbero aver costituito parte della decorazione figurativa di uno stesso monumento pubblico di Canosa, individuabile
anche nell'arco onorario sulla via Traiana. Lo spoglio del fregio di Castel del Monte potrebbe essere avvenuto ancora al tempo di
Federico II di Svevia, in funzione di una riesibizione suggerita da un collegamento tra le ultime imprese, trionfali, dell'imperatore
medioevale e l'iconografia del rilievo romano.
Citer ce document / Cite this document :
Todisco Luigi. Rilievi romani a Trani, Castel del Monte, Canosa. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 105,
N°2. 1993. pp. 873-894.
doi : 10.3406/mefr.1993.1822
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1993_num_105_2_1822LUIGI TODISCO
RILIEVI ROMANI A TRANI,
CASTEL DEL MONTE, CANOSA
Nel Museo diocesano di Trani (Bari) è esposto, con n. d'inv. 604, un ri
lievo figurato frammentario, di età romana, rinvenuto nella cripta della
chiesa romanica di Santa Maria de Russis, ove potrebbe esser stato reim
piegato a scopo decorativo1 (fig. 1).
Il materiale è marmo bianco italico, a grana fine e venato in grigio.
Le misure sono di cm 80 per l'altezza massima, di cm 67 per la la
rghezza massima, di circa cm 11 per lo spessore alla base. Nella sua parte
inferiore la lastra si concludeva con uno zoccolo, di cui resta un tratto lun
go cm 27, alto circa cm 5 e profondo cm 8 rispetto al fondo, spesso circa
cm 3.
Una patina giallognola ricopre l'intera superficie marmorea, macchiat
a di ruggine in più punti; danneggiamenti di più ο meno grave entità inte
ressano la decorazione figurata.
Il rilievo rappresenta un barbaro accanto al suo cavallo.
Del primo sono perduti parte del cranio, il volto, la mano destra, la
mano sinistra con parte dell'avambraccio, di cui restano i contorni, il piede
destro; del secondo il muso e la zampa destra che, dall'attacco ancora visi
bile, risulta essere stata sollevata.
La figura dell'uomo, alta cm 65, fu impostata frontalmente e orientata
appena verso sinistra rispetto all'osservatore, con la testa girata in direzio
ne opposta. Quella del cavallo, alta con la testa cm 66, al garrese cm 39, e
lunga cm 56, alle spalle del personaggio, fu resa di profilo verso sinistra, a
più basso rilievo. Il cavaliere solleva il braccio destro quasi fino al muso del
destriero, nell'atto di trattenerlo. Ha lunghi capelli acconciati a casco e bar
ba prolissa alquanto appuntita. L'abbigliamento è costituito da una tunica
manicata, aperta ai lati e stretta in vita con una cintura, da un ampio mant
ello ricadente dalle spalle, da lunghe brache, da calzature chiuse e accolla-
1 B. Ronchi, Guida del Museo diocesano di Trani, Fasano, 1983, p. 61, n. 206.
MEFRA - 105 - 1993 - 2, p. 873-894. 874 LUIGI TODISCO
Illustration non autorisée à la diffusion
Fig. 1.
te. Un doppio fodero per arco - spezzato - e frecce - non visibili - pende
dalla mano sinistra, caratterizzando il barbaro come arciere. A riguardo
del cavallo è da notare l'attenta definizione della gualdrappa, ricavata da
una pelle ferina, annodata per le zampe sul petto dell'animale e tanto amp
ia da coprirne tutto il dorso e i fianchi.
Per stile il rilievo è confrontabile ad opere prodotte da botteghe urbane RILIEVI ROMANI A TRANI, CASTEL DEL MONTE, CANOSA 875
tra l'età flavia e l'età adrianea; per soggetto soprattutto ai rilievi storici2. L'
iconografia del cavaliere richiama più direttamente quella dei barbari dei
fregi traianei, con in particolare i nemici Daci della Colonna3. L'imposta
zione classicistica del gruppo, per il quale non mancano esempi confrontab
ili nella stessa Colonna Traiana, è paragonabile, inoltre, per esempio, a
quella adottata per l'Adriano stante, davanti al suo cavallo, nel tondo con la
partenza per la caccia dell'arco di Costantino4.
Date le sue caratteristiche, va escluso che la lastra appartenesse ad un
monumento privato, funerario5. Molto verosimile appare invece la pert
inenza ad un monumento pubblico, ufficiale, collocabile cronologicamente
tra l'avanzata età traianea e la prima età adrianea6. Sebbene non si possa
escludere - in via preliminare - che il barbaro fosse un auxiliarìus ο un nu-
2 Per lo sviluppo della scultura romana tra i Flavi e Adriano cfr. ancora il qua
dro magistralmente tracciato da R. Bianchi Bandinella Roma, L'arte romana nel
centro del potere, Milano, 1969, p. 210-279. La bibliografia principale, più recente, sul
rilievo storico è ora raccolta in B. Andreae, L'arte nell'età imperiale, in AA. W., Prin-
ceps urbium. Cultura e vita sociale dell'Italia romana, Milano, 1991, p. 64-68, nota a
p. 141, e in F. Rebecchi, // rilievo storico romano, in AA. W., Civiltà dei Romani, II
potere e l'esercito, a cura di S. Settis, Milano, 1991, p. 144-166, nota a p. 295. Per una
raccolta sistematica e aggiornata di rilievi storici da monumenti ignoti prodotti tra
l'età flavia e l'età adrianea cfr. G. M. Koeppel, Die historischen Reliefs der römischen
Kaiserzeit, 2. Stadtrömische Denkmäler unbekannter Bauzugehörigkeit aus flavischer
Zeit, in BJb, 184, 1984, p. 1-65; Id., Die historischen Reliefs der römischen Kaiserzeit, 3.
Stadtrömische Denkmäler unbekannter Bauzugehörigkeit aus trajanischer Zeit, ibid. ,
185, 1985, p. 143-213; Id., Die historischen Reliefs der römischen Kaiserzeit, 3. Stad
trömische Denkmäler unbekannter aus hadrianischer bis konstanti
nischer Zeit, ibid., 186, 1986, p. 1-90.
3 Cfr., più di recente, J. Pinkerneil, Studien zu den Trajanischen Dakerdarstel-
lungen, Friburgo, 1983 (dissertazione); Α. Μ. Leander Touati, The Great Trajanic
Frieze, The study of monument and of the mechanisms of message transmission in Ro
man art, Stoccolma, 1987; AA. W., La Colonna Traiana, a cura di S. Settis, Torino,
1988. Sull'iconografia del barbaro in età romana cfr. ora R. M. Schneider, Bunte
Barbaren, Orientalenstatuen aus farbigem Marmor in der römischen Repräsentationsk
unst, Worms, 1986.
4 Per la Colonna Traiana cfr., per esempio, la figura del Dace palafreniere nella
scena XCIX-C, 261-263, in V. Farinella, // racconto della Colonna, in AA. W., 1988,
p. 438; per il tondo adrianeo nell'arco di Costantino Koeppel, 1986, p. 26-27, n. 4,
con bibl. alle p. 33-34.
5 Per i sarcofagi cfr. la messa a punto di G. Koch, H. Sichtermann, Römische
Sarkophage, Monaco di Β., 1982, con l'aggiornamento di G. Koch, Sarkophage der rö
mischen Kaiserzeit, Darmstadt, 1993; per l'edilizia funeraria quella di H. von Hes-
berg, Römische Grabbauten, Darmstadt, 1992.
6 Cfr. note 2-3. LUIGI TODISCO 876
Illustration non autorisée à la diffusion
Fig. 2.
merarius dell'esercito romano7, la datazione assegnabile al rilievo induce a
preferire il riconoscimento nella figura di un nemico Dace, rappresentato
nella sua orgogliosa dignità di guerriero8.
Va a questo punto riconsiderato un altro importante rilievo, conservat
osi non molto lontano da Trani. Ci si riferisce al noto frammento di fregio
incassato, a circa m 20 di altezza, in una delle murature - quella sud est -
del cortile ottagonale di Castel del Monte (Bari)9 (fig. 2).
Accenni al frammento si trovano fin nel secolo XVIII, vale a dire prima
7 Sull'esercito romano in età imperiale, più di recente, S. Segenni, Esercito : or
ganizzazione e carriere, in AA. W., Civiltà dei Romani, cit., 1991, p. 241-252, con nota
bibl. a p. 298; L. Rossi, L'esercito e l'arte della guerra, ibid., p. 253-272, con nota bibl.
alle p. 298-299.
8 Sulla concezione alla base di interpretazioni figurative del genere, con partico
lare riferimento all'età traianea, cfr. da ultimo S. Settis, La colonna, in AA. W.,
1988, p. 230-231, e K. Christ, Römer und Barbaren in Hohen Kaiserzeit, in Saeculum,
10, 1959, p. 273-288; Y. A. Dauge, Le Barbare : recherches sur la conception romaine
de la barbarie et de la civilisation, Bruxelles, 1981; Pinkerneil, 1983.
9 II lavoro di sintesi più recente su Castel del Monte è quello di S. Mola, Castel
del Monte, Bari, 1991, in cui è raccolta la bibl. prec; sul rilievo, cfr. p. 37. ROMANI A TRANI, CASTEL DEL MONTE, CANOSA 877 RILIEVI
che la celebre fabbrica federiciana fosse ceduta in rovina dai Carafa allo
Stato italiano nel 1876 e sottoposta ai primi restauri a partire dal 187910. Un
erudito andriese vi riconosceva «una donna vestita alla greca, incontrata
da alcuni guerrieri vestiti alla Normanda» affermando 

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