Scritture di santuari extraurbani tra le Alpi e gli Appennini - article ; n°1 ; vol.104, pg 91-107
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Scritture di santuari extraurbani tra le Alpi e gli Appennini - article ; n°1 ; vol.104, pg 91-107

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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1992 - Volume 104 - Numéro 1 - Pages 91-107
Francesca Cbnerini, Scritture di santuari extraurbani tra le Alpi e gli Appennini, p. 91-107.
In questo contributo sono studiate le scritture di alcune iscrizioni sacre cisalpine, pertinenti ad ambito extraurbano. Tale documentazione è stata scelta, a titolo di esemplificazione, all'interno di una vasta gamma di rinvenimenti, utili a delineare una sorta di «geografia sacra extramurana» della Cisalpina che si presenta, per le sue particolari caratteristiche, nutrita da numerose problematiche e che pone molteplici interrogativi. Ove possibile, sono stati inoltre studiati i rapporti tra queste iscrizioni, i santuari du pertinenza e le officine epigrafiche che le hanno prodotte. Dalla documentazione esaminata emerge che tale linguaggio epigrafico riproduce, sostanzialmente, come costanti di espressione, gli stilemi di città, semplifica e riduce ad elementi sostanziali i formulari e gli apparati
(v. retro) dedicatori propri del linguaggio religioso in genere, codificati e sperimentati come validi dai collegi sacerdotali. Come caratteristica peculiare, si nota il particolare rilievo della causale della dedica, del tutto funzionale alla collocazione extraurbana di tali santuari, meta di specifici pellegrinaggi, da rapportarsi, in ogni caso, alole particolari prerogative e valenze delle divinità titolari e dei santuari stessi.
17 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié le 01 janvier 1992
Nombre de lectures 53
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 1 Mo

Extrait

Francesca Cenerini
Scritture di santuari extraurbani tra le Alpi e gli Appennini
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 104, N°1. 1992. pp. 91-107.
Riassunto
Francesca Cbnerini, Scritture di santuari extraurbani tra le Alpi e gli Appennini, p. 91-107.
In questo contributo sono studiate le scritture di alcune iscrizioni sacre cisalpine, pertinenti ad ambito extraurbano. Tale
documentazione è stata scelta, a titolo di esemplificazione, all'interno di una vasta gamma di rinvenimenti, utili a delineare una
sorta di «geografia sacra extramurana» della Cisalpina che si presenta, per le sue particolari caratteristiche, nutrita da numerose
problematiche e che pone molteplici interrogativi. Ove possibile, sono stati inoltre studiati i rapporti tra queste iscrizioni, i santuari
du pertinenza e le officine epigrafiche che le hanno prodotte. Dalla documentazione esaminata emerge che tale linguaggio
epigrafico riproduce, sostanzialmente, come costanti di espressione, gli stilemi di città, semplifica e riduce ad elementi sostanziali
i formulari e gli apparati
(v. retro) dedicatori propri del linguaggio religioso in genere, codificati e sperimentati come validi dai collegi sacerdotali. Come
caratteristica peculiare, si nota il particolare rilievo della causale della dedica, del tutto funzionale alla collocazione extraurbana di
tali santuari, meta di specifici pellegrinaggi, da rapportarsi, in ogni caso, alole particolari prerogative e valenze delle divinità titolari
e dei santuari stessi.
Citer ce document / Cite this document :
Cenerini Francesca. Scritture di santuari extraurbani tra le Alpi e gli Appennini. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome.
Antiquité T. 104, N°1. 1992. pp. 91-107.
doi : 10.3406/mefr.1992.1748
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1992_num_104_1_1748FRANCESCA CENERINI
SCRITTURE DI SANTUARI EXTRAURBANI
TRA LE ALPI E GLI APPENNINI*
Affrontando questi problemi, mi sono anzitutto posta una domanda :
che cosa emerge per noi, oggi, dalla documentazione, dalla sedimentazio
ne dell'epigrafia religiosa, dell'archeologia, della toponomastica, delle
fonti letterarie, e anche di quella pietas loci1, che rende estremamente
conservatori i comportamenti umani in campo cultuale, per definire le
linee di una sorta di geografia sacra « extramurana » della Cisalpina, cioè
fuori della città2?
Le stesse iscrizioni sacre - fonti che, essendo questo un convegno di
epigrafia, io privilegerò - pongono numerosi problemi; il primo, in asso
luto, è, a mio parere (e forse questo è un discorso ovvio nell'ermeneutica
epigrafica di ogni giorno, ma in questo caso assume un ben preciso valor
e), il primo problema, dicevo, riguarda il rinvenimento : può essere ben
documentato, all'interno di un contesto archeologico, sicuramente identi-
ficabile come complesso cultuale, quindi in situ ο, ad es., in reimpiego
all'interno delle fondamenta di un edificio che mantiene, anche in età
* Desidero ringraziare i professori Angela Donati e Giancarlo Susini che, come
sempre, mi hanno fornito preziosi consigli e suggerimenti nel corso della stesura
di questo lavoro.
1 È questo il titolo di un articolo del professore Aurelio Bernardi in Realtà nuov
a, 47, 2, 1982, p. 85-90, ora in Pietas loci. Riflessioni sulla religiosità antica e altri
saggi di storia romana, Corno, 1991, p. 74-82.
2 Sulla marcata urbanizzazione della Cisalpina, a petto di una scarsa document
azione di realtà premunicipali, la bibliografia, come è noto, è vastissima : mi limi
to a rimandare a. G. A. Mansuelli, / Cisalpini, Firenze, 1962; R. Chevallier, La
romanisation de la Celtique du Pô. Essai d'histoire provinciale, Roma, 1983; Studi
sulla città antica, in Atti del Convegno di studi sulla città etrusca e italica preromana,
Bologna, 1970 e, da ultimo, La città nell'Italia settentrionale in età romana. Morfolog
ie, strutture e funzionamento dei centri urbani delle regiones X e XI, in Atti del
Convegno (Trieste, 1987), Trieste-Roma, 1990, cui si rimanda per gli altri riferiment
i bibliografici ; inoltre H. Galsterer, Aspetti nella Romanizzazione nella Cisalpina,
in AAAd, 37, 1991, p. 165-183.
MEFRA - 104 - 1992 - 1, p. 91-107. FRANCESCA CENERINI 92
successiva, la sua connotazione religiosa : in questo caso, non ci dovreb
bero essere troppi problemi nel riconoscere in tale sito un luogo di culto
antico; ma in che misura il recupero del singolo documento epigrafico
attesta la presenza di un luogo di culto antico che possiamo definire in
qualche modo «organizzato»?, per non parlare, poi, dei tanti interrogativi
che suscitano le iscrizioni note da tradizione ; la seconda domanda che mi
sono posta, per quanto concerne in specifico questa «epigrafia religiosa»,
riguarda il rapporto fra questi luoghi di culto e le officine scrittone ; e in
questo ambito intendo, come già aveva occasione di dire il professore
Susini introducendo la sezione «Epigrafia e religione in occidente»
dell' Vili Congresso di Epigrafia ad Atene, nel 19823, la più esauriente
analisi dei modelli del monumento epigrafico, e cioè, anzitutto, per parti
re dal dato più materiale, il tipo di pietra ο altro supporto utilizzato che,
oltre a fornirci dati economici, determina la tendenza scrittoria; la tetto
nica monumentale, gli apparati figurativi, il grafismo simbolico, i modelli
e i contenuti testuali : l'attenzione da porsi ai formulari, stereotipi ο
meno : valga come illustre esempio l'analisi compiuta da Santo Mazzarino
del votum pro salute et victoria L. Vergini Ruft da parte del saltuar(ius)
Pylades, trovato in Brianza4; il significato delle sigle, delle abbreviazioni,
quanto mai da indagare specie nel teonimo : ad es., se la doppia abbrevia
zione A.A., attestata su numerose iscrizioni sacre di ambito patavino5,
consente con sufficiente sicurezza l'attribuzione della dedica ad Aponus,
nota divinità oracolare e legata alle acque terapeutiche (di contro si veda
la scrittura per esteso Apono in un documento rinvenuto a Trento6, quin
di al di fuori dello specifico orizzonte devozionale di questa divinità), non
è del tutto sicura l'esatta interpretazione dei due segni grafici : si è propos
to A(quae) A(poni), A(quae) A(poniae) oppure A(ponus) A(ugustus) oppure,
ancora, secondo una suggestione virgiliana, A(pollo), come ha
ipotizzato di recente la professoressa Bassignano7; mi chiedo se tale poli-
3 In Praktika, I, Proceedings of the VIII Int. Congress of Greek and Latin Epi
graphy (Athens, 1982), Atene, 1984, p. 145-149.
4 In Antico, tardoantico ed era costantiniana, II, Bari, 1980, p. 175-177 (su cui
cfr. Susini, Santo Mazzarino. Commemorazione tenuta nella seduta del 13 maggio
1989, in Atti Lincei, Roma, 1990, p. 166). Si tratta di CIL V 5702, su cui si veda
anche A. Sartori, L'alto milanese, terra di culti, in questo volume.
5 Da ultimo cfr. M. S. Bassignano, La religione : divinità, culti, sacerdozi, in //
Veneto nell'età romana, I, Verona, 1987, p. 326-327.
6 Su cui cfr. ora A. Buonopane, Tridentum, in Supplii, N.S., 6, Roma, 1990,
p. 145, nr. 2.
7 Religione, cit., p. 326. SCRITTURE DI SANTUARI EXTRAURBANI 93
valenza semantica del grafema fosse avvertita anche nell'antichità ο se,
invece, il contesto in cui era inserita l'iscrizione ne fornisse un'immediata
chiave interpretativa. Bisogna valutare, inoltre, l'esplicitazione, ο meno,
grafica ο per altra fonte, delle prerogative del santuario, ad esempio la
valenza oracolare implicita nell'epiclesi della divinità (l'epiteto Memor
attribuito a Minerva nel ed. santuario del Travo8 oppure il rinvenimento
di sortes come a Fornovo9 oppure, ancora, l'attestazione letteraria come
per Aponus-Gerione 10). Ci si deve, inoltre, porre il problema della presen
za di scribi locali ovvero, invece, itineranti; dello stile, cioè, se si possa
parlare di stile peculiare ο se, invece, si registra una rigorosa aderenza a
canoni formali e scrittóri di città; questo, eventualmente, può presupporr
e la subalternità culturale di cui il santuario da prova nella sua docu
mentazione epigrafica, nella sua evidenza come luogo di scrittura, rispet
to alla produzione del capoluogo. E su questa base cercherò di proporre
qualche esempio, per mettere un po' più a fuoco queste problematiche.
Dovendo trattare di un argomento così articolato mi sono indispensab
ili dei criteri guida, di classificazione, di quelle che sono state definite
(riporto qui un'espressione usata di recente da Pier Giovanni Guzzo11)
«categorie interpretative» dei santuari come luoghi di scrittura. Queste
sono del tutto insufficienti, se prese singolarmente, ad esaurire la comp
lessità dei singoli problemi, ma sono sempre da valutare nelle recipro-
che interrelazioni. Vedo di proporne qualcuno, di questi criteri guida,
tenendo sempre ben presente quello che dicevo prima, cioè che il dato
storico su cui noi riflettiamo è condizionato dal tipo di conoscenza che
noi abbiamo del dato stesso.
7 Religio

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