Gaeta....In Versi
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Description

In quaranta poesie di Maria D'Agnese Magliocca gli angoli più suggestivi di Gaeta descritti con straordinaria sensibilità. La raccolta, curata dal nipote Nicola Tarallo, è quasi una guida della città, reca informazioni su tradizioni, usi, ricorrenze e ravviva ricordi che possono sembrare personali, ma sono patrimonio di ogni autentico Gaetano.

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Informations

Publié par
Date de parution 21 février 2013
Nombre de lectures 0
EAN13 9781456605605
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 2 Mo

Informations légales : prix de location à la page 0,0500€. Cette information est donnée uniquement à titre indicatif conformément à la législation en vigueur.

Extrait

GAETA….IN VERSI
dalle poesie della nonna
 
 
NICOLA TARALLO
 
 
 
In copertina: Maria D’Agnese Magliocca legge le sue poesie davanti al Mausoleo di Lucio Munazio Planco.


Copyright 2011 Nicola Tarallo,
Tutti i diritti riservati.
 
 
Pubblicati in formato eBook da eBookIt.com
http://www.eBookIt.com
 
 
ISBN-13: 978-1-4566-0560-5
 
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico o meccanico, compresi sistemi di memorizzazione e recupero, senza l'autorizzazione scritta da parte dell'autore. L'unica eccezione è rappresentata da un revisore, che potrà citare solo brevi estratti in recensioni e/o articoli di stampa.
BIOGRAFIA DI MARIA D’AGNESE MAGLIOCCA
Maria D’Agnese è nata il 18 luglio 1918 a Gaeta dove è sempre vissuta.
Desidera diventare maestra fin da quando frequenta la scuola elementare e a dieci anni, con pianti e preghiere, convince il padre a farle continuare gli studi. È il 1929, molti bambini si fermano alla terza classe elementare ed arrivare alla licenza elementare è davvero un traguardo. Frequenta a Gaeta l’Istituto Tecnico Inferiore (equivalente alla Scuola Media) e poi il nuovo Istituto Magistrale di Formia. Si abilita all’insegnamento nella Scuola Elementare nel luglio 1936.
Per due estati presta sevizio volontario come assistente nella colonia marina diurna di Serapo per gli alunni della Scuola Elementare.
Nel 1937 a Torino, e nel 1938 a Roma, frequenta il 1° e 2° Corso Nazionale di Educazione Fisica.
Nel 1939 sposa Nicola Magliocca: 61 anni di felice matrimonio, 4 figlie tutte laureate e un figlio nato il 2 giugno 1943 e morto il 21 giugno 1944 a Roma, dopo l’esperienza del rastrellamento e del campo di concentramento della Breda.
Negli anni 1937-40 insegna Educazione Fisica nelle scuole medie di Gaeta. Nel maggio del ’40 due sue squadre si classificano al I e IV posto nel Concorso Provinciale.
Per sei mesi presta servizio come applicato di segreteria nell’Istituto Tecnico Nautico “Flavio Gioia” di Gaeta. Viene licenziata perché al provveditorato di Littoria (Latina) il posto risulta “maschile”.
Entra in ruolo come insegnante elementare il 12 ottobre 1941 nella Scuola Rurale di Selva Sedera di Castelforte, dove resta due anni.
Dopo la tragica esperienza della guerra, al rientro a Gaeta, apprende di essere stata trasferita alla Scuola Elementare di Gaeta, sezione Porto Salvo, dove resta fino alla pensione, per sette cicli completi, dalla prima alla quinta classe. Contemporaneamente, nei primi due anni dopo il rientro, quando l’orario scolastico è ridotto per mancanza di locali, è incaricata per l’educazione fisica nelle due scuole medie di Gaeta.
Il lavoro scolastico è stato per M.D. fonte di soddisfazione e serenità: rispetto dei programmi, bando al saper mnemonico, convinta che sia compito del maestro educare a rispettare il prossimo, l’ambiente, la natura, le leggi dello Stato, onde partecipare attivamente alla vita pubblica.
M.D. ha condiviso con il marito la passione per lo studio delle tradizioni locali, approfondendone l’aspetto religioso in diversi articoli sulle feste rionali pubblicati sul mensile “Gazzetta di Gaeta”, alcuni dei quali utilizzati per realizzare documentari. Nel lungo lavoro di ricerca portato avanti dal marito, gli è stata vicino, soprattutto nella raccolta di testimonianze dalla viva voce di persone anziane.
Dopo la sua scomparsa, con l’aiuto delle figlie, ha curato la pubblicazione di due volumi: “I giuochi nella tradizione Gaetana” e “Il senso della vita”, nella collana edita dal Centro Storico Culturale di Gaeta, di cui Nicola Magliocca, già socio fondatore, è stato vice presidente. Della medesima associazione M.D. è stata membro entusiasta e uno dei Probi Viri.
L’8 marzo 2004 M.D. ha ricevuto il Premio Internazionale “La Mimosa Anna Dolci Caletti – 19° Edizione” per “aver dedicato la propria esistenza all’educazione e all’istruzione di intere generazioni, per avere contribuito a conservare la memoria e l’identità culturale della propria città”.
M.D. ha sempre coltivato la passione per la poesia, compatibilmente con i numerosi impegni familiari e di lavoro. Negli ultimi anni ha dedicato più tempo alla poesia, compagna discreta delle lunghe giornate solitarie.
 
PREFAZIONE
Queste quaranta poesie scritte da mia nonna Maria D’Agnese Magliocca sono una testimonianza d’amore per Gaeta. Abbracciano un arco di tempo che va dal 1959 al 2011 e vengono riportate in ordine cronologico accompagnate dalle precise e istruttive note dell’autrice.
Esse rappresentano solo una piccola parte dell’intera produzione di mia nonna, che da sempre ama fermare nei versi le emozioni e i sentimenti legati agli eventi lieti e tristi dell’esistenza. Tra le tante poesie ho selezionato quelle che parlano di Gaeta, di come è, di come era, di come è rimasta nei suoi ricordi.
Ritornano i luoghi cari della fanciullezza: Palazzo Gioia dove albergò l’Esule illustre, Palazzo S. Giacomo “unica fucina un tempo di ogni giovane mente”, la modesta Cappellina di Conca e la processione di Maria Bambina, la collina di Cuostolo quando era “verdeggiante di mandorli e ulivi”.
Il pensiero va inevitabilmente anche a Montesecco “entro due mari compreso”, a Monte Orlando “ultimo ramo sul mare degli Aurunci” e alle antiche tradizioni delle feste dei Santi Cosma e Damiano e della Madonna di Porto Salvo.
Nonna Maria guarda anche alla Gaeta del presente. Descrive Piazza Trieste con le comode panchine, la Chiesa Parrocchiale di S. Paolo Apostolo, Largo Vincenzo Caserta con la splendida veduta della rada; ha dei versi per ricordare i 150 anni dell’unita d’Italia.
La raccolta è quasi una guida della città, porta all’attenzione del lettore gli angoli noti e meno noti di Gaeta, reca informazioni su tradizioni, usi, ricorrenze, ravviva ricordi che possono sembrare personali, ma sono patrimonio di ogni autentico Gaetano.
 
 
Nicola Tarallo
 
 
Gaeta, settembre 2011
 
POESIE
L’ AUSILIATRICE SU MONTE ORLANDO ¹
Tutta bianca ti vedo lassù
tra il fulgido splendore
del cielo e del sole;
tra il verde fulgore
del mirto e dell’alloro,
del lentisco e del ginepro
e della ginestra in fiore,
Immagine sei Tu
della Madre di Gesù,
l’Ausiliatrice della misera umanità !
La serranda sollevo la mattina
e guardo l’immagine di Maria.
Saluto:”Ave, o piena di grazia”.
Del mitico monte nel nitido squarcio,
l’Effigie si staglia nel vago scenario.
L’è manto regale il cielo turchino,
trono mirabile il leccio, il pino,
il mirto, il lentisco, il ginepro,
l’ailante, il carrubo, l’oleastro.
Tutta bianca tra verde e turchino,
guida materna al nostro cammino,
sei sempre nostra Ausiliatrice,
sei sempre nostra Soccorritrice.
 
Maggio 1959
 
1) A cura dei Salesiani la statua di Maria Ausiliatrice viene innalzata sulla collina di Monte Orlando, che domina la città, il 24 maggio 1959.




Il PROMONTORIO GAETANO MINACCIATO
Bello per sagoma e verzura,
l’amato gaetano promontorio !
Opera mirabile di Dio,
del Creato singolare fattura.
Tra verde e azzurro sospeso,
dalla collina nel mare proteso,
scruta l’attimo del sole nascente,
segna al nauta il golfo presente.
 
Intatto restasti a quel “moto” ¹
che l’opposto versante fa noto,
pur vanti il primo insediamento
che all’Urbe diede cominciamento.
E l’Eroe vedesti approdare, ²
indi l’ara mirtea fumare,
la tomba a Caieta allestire
e subito di nuovo partire.
 
Ora tre “i” te sovrastano;
di giorno in giorno minacciano
la tua vita, il tuo futuro:
“ Incendi, Inquinamento, Invasione del cemento “.
 
Agosto 1982
 
1) Il moto verificatosi alla morte del nostro Signore Gesù Cristo provocò il fenomeno che diede origine alla nostra così detta “ Montagna Spaccata”, meta di pellegrinaggi.
2) Dopo la caduta di Troia, Enea si fermò a seppellire la nutrice Caieta.
 
 


PALAZZO “GIOIA” ¹
Dalla piazza sul mare
osservo sale illuminate,
la mansarda animata
da piccole teste senza gambe.
Ma le spente ovali finestre
stimolano l’umana fantasia
sulla passata insigne storia
dell’antico palazzo “Gioia”.
Dove albergò l’Esule illustre, ²
che sognò e volle l’unita Patria.
Nelle lunghe lontane notti,
posando gli occhi insonni,
flebili, gli usati motti
volarono per l’ampie volte:
“ Pensiero e azione
Dio e Popolo “
Applaudirono le onde del mare.
 
Agosto 1982
 
1) In piazza Traniello.
2) Giuseppe Mazzini dimorò in questo palazzo quando venne esiliato.

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